Allenatori grandi e calciatori piccoli, il mix perfetto dell’attività di base
Marco Colombo, 46 anni, non è di molte parole. Il taccuino lo mette sulla difensiva come neppure i pullman davanti alla porta, ma basta accompagnarlo fino al campo dove si stanno allenando le squadre per vedergli cambiare volto, finalmente a suo agio tra i bambini che rincorrono il pallone e seguono le direttive degli allenatori.
Colombo, per chi non lo sapesse, è il responsabile dell’attività base di calcio dell’Osgb composta da otto squadre, 14 tra allenatori e dirigenti, 120 bambini dalla scuola calcio alla classe 2011.
Da qui passano possibili talenti ma soprattutto giovanissimi che diventeranno prima ragazzi e poi uomini. Un percorso che a lungo corre parallelo alla passione per il calcio e agli impegni sul terreno di gioco. Colombo lo sa bene e la premessa è chiara: «Vogliamo crescere e imparare insieme. Ognuno secondo le proprie capacità, con l’obiettivo di accompagnare il maggior numero di bambini alle squadre agonistiche. Tenendo ben presente i contenuti del nostro statuto e del progetto educativo».
Il mondo del calcio è pieno di progetti e ambizioni. «Ma qui abbiamo entusiasmo e cerchiamo di coinvolgere quante più persone e bambini. Vero, servirebbero forze in più e ampliare il numero dei collaboratori per dare sempre più e seguire meglio tutte le fasi che accompagnano la crescita dei bambini. La disponibilità è diminuita rispetto anche al recente passato, ma noi crediamo possa essere un buon segnale il coinvolgimento di alcuni ragazzi della juniores anche in ruoli che stanno scoprendo giorno dopo giorno. Detto questo, avanti c’è posto per tutti coloro che vogliono partecipare».
È davvero così difficile coinvolgere e impegnare i bambini con il calcio? «Sono cambiati gli interessi e non ci si può dimenticare che il Covid ha imposto condizioni estreme soprattutto a chi ha fatto o avrebbe dovuto fare le elementari in quel periodo. Notiamo cali di concentrazione e una certa pigrizia che non abbiamo notato in chi li ha preceduti solo di pochi anni. Per questo la preparazione di noi allenatori deve essere ancora più puntuale e all’altezza delle attese dei genitori, che sono altissime»
I genitori, appunto. Un rapporto non sempre facile… «Deve essere chiaro a tutti che noi vogliamo fare giocare tutti nell’attività di base. Arriverà più avanti il tempo delle cosiddette selezioni. Ma ora a tutti deve essere offerta la stessa possibilità. E noi non abbiamo alcuna intenzione di perdere né il ragazzo, né i genitori tenendo ben presente il rispetto dei ruoli».
Nel calcio c’è però una attesa altissima in un po’ tutte le componenti. «Ma prima ci deve essere la preparazione. Il talento da solo non è mai bastato. Ad esempio noi abbiamo i cosiddetti “allenamenti premio” che permettono ad alcuni di vivere l’esperienza di uno o più allenamenti con i pari età della Calcio Lecco. Ma oggi dobbiamo affrontate anche la gestione della delusione per un risultato negativo, per avere giocato poco o niente, per un atteggiamento sbagliato. La collaborazione tra le parti è imprescindibile. E per fortuna molti genitori capiscono e ci danno una mano. Anche i più piccoli riconoscono gli sbagli e continuano nella loro crescita».
Le proposte non mancano… «In primavera si proporranno degli allenamenti aperti e l’avviamento al calcio per i nati nel 2018 e 2019. Proporremo questa iniziativa anche nelle scuole per vedere di riuscire a intercettare la disponibilità a mettersi in gioco e a crescere insieme. Ciò augurandoci di poter ampliare il numero di squadre; questa sarà la vera novità della stagione 2024-2025 che contiamo di potere iniziare con l’apertura delle scuole. Nei nostri programmi sono inoltre confermati la tre giorni al Trofeo Nazionale di Verona a giugno, il Summer camp al termine del Grest, il Winter Camp durante le feste natalizie, già proposto quest’anno e sul quale speriamo in un alta adesione e la novità del torneo 30 ore aperto ai ragazzi dal 2008 al 2012.
A Maggio nell’ambito dell’O.S.G.B. Cup riproporremo ancora per il terzo anno il torneo dei papà, grande successo negli anni passati. A parte il divertimento e il ritrovarsi, è un altro modo per cercare di coinvolgere più gente possibile nelle nostre attività, anche magari chiacchierando con chi non si vede da diverso tempo. Mentre a fine giugno proporremo anche il primo torneo di calcio femminile, sempre e comunque nel rispetto di tutti e per confermare ancora una volta lo spirito dell’Osgb, che ci deve caratterizzare, non chiudere la porta a nessuno, coinvolgere tutti, grandi e piccoli».